/  Blog   /  Il “secondo cervello” è nella pancia: l’intestino come centro delle emozioni!

La Casarana

Il “secondo cervello” è nella pancia: l’intestino come centro delle emozioni!

E’ capitato a tutti, almeno una volta, di sentire “le farfalle nello stomaco”; la sensazione è inconfondibile ed è una delle possibili emozioni che la pancia comunica all’organismo.

Non si tratta, soltanto, di emozioni negative come ansia, paura, angoscia o dolore, ma può essere anche espressione di sensazioni positive come una gioia improvvisa ed inaspettata e, perché no, un vero e proprio colpo di fulmine.

L’idea che nell’intestino umano abbia sede un secondo cervello non è un’ipotesi remota, ma appare suffragata anche da basi scientifiche consolidate.

La convinzione radicata nel tempo che l’intestino sia un organo periferico deputato esclusivamente allo smaltimento delle scorie appare completamente confutata da un recente studio elaborato dal professore Michael D. Gershon, della Columbia University, noto come la Teoria dei Due Cervelli.

La Teoria dei due Cervelli

Il dottor Gershon, luminare nel campo della biologia cellulare ed esperto di anatomia, ha elaborato una teoria innovativa e reazionaria secondo la quale nell’intestino sarebbe presente un ampio tessuto neuronale autonomo ed indipendente.

L’intestino, dunque, sarebbe in grado di produrre emozioni in modo indipendente e di fissare sentimenti e suggestioni diventandone memoria a lungo termine.

Una via di comunicazione pancia-testa

Secondo la teoria scientifica elaborata, dunque, l’intestino sarebbe in grado di rilasciare serotonina alla ricezione di stimoli esogeni (come, ad esempio, l’ingerimento di cibo), e input endogeni come fenomeno emozionali.

Sembrerebbe accertata la presenza di un asse di comunicazione che lega pancia e testa idoneo a scambiare messaggi ed informazioni che rimangono per lo più a livello inconscio, ma che l’organismo è in grado di percepire quando si trasformano in situazione di allarme e scatenano sensazioni di malessere.

La via di comunicazione, benché a doppio senso di marcia, sembra essere connotata da una predominanza dell’intestino nei confronti del sistema nervoso centrale.

Prendersi cura del proprio intestino

La Teoria dei Due Cervelli non riveste soltanto valenza scientifica, ma sembra accentrare attenzione ed importanza sulla cura dell’intestino come obiettivo di benessere non soltanto fisico, ma anche psicologico e, naturalmente, sulla prevenzione.

Prendersi cura del proprio intestino sarebbe un atto d’amore verso sè stessi; mantenere una funzionalità regolare eviterebbe patologie croniche come stipsi o, al contrario, diarrea che sono in grado di indurre stati di ansia ed emozioni negative.

E’ necessario, pertanto, dare il via ad un circolo virtuoso che conduca, invece, ad un connubio di positività con benefiche ripercussioni sulla bellezza e sulla qualità del sonno.

Cibarsi in modo corretto, con ingredienti genuini e gustosi, aiuta la produzione di serotonina altrimenti noto come “ormone della felicità” e aiuta a star bene con sè stessi e gli altri!